Clynelish 21 yo (1995/2017, Signatory, 55.7%)

Ancora dalle blind sessions: immaginate la gioia di scoprire, dopo la degustazione, di avere degli amici che ti inseriscono dei single cask di Clynelish in un pacchetto di sample da assaggiare alla cieca… Bravo Andrea, grazie. Si tratta del barile 11228, un Refill sherry butt: abbiamo già bevuto diversi Clynelish di Signatory di questo vintage, e non possiamo dire di avere accumulato ragioni di risentimento. Vedremo com’è andata: ricordate che le note di degustazioni sono state scritte alla cieca. Colore? Vino bianco.

N: piacevolmente pungente, questo dev’essere a grado pieno. Inizialmente è poco espressivo. Fa capolino una dolcezza da caramella Rossana e una nota di colla vinilica che in poco tempo sparisce. Colpisce l’intensità degli esteri, quasi da rum bianco giamaicano. L’alcol non si sente ma è come se tappasse tutto. Però, quando si assesta, si intuisce che là sotto c’è un mondo di frutta che si agita. Lime, ananas acerbo, bucce di mela Granny, tutto avvolto da un bel miele leggero. Non molto erbaceo, il che ci fa supporre che non sia così giovane come sembrava all’inizio.

P: l’attacco non è pediatrico, è una bella botta. Intendiamoci, non stiamo dicendo che l’alcol sia aggressivo, ma contribuisce a un abbocco caldo e intenso. Super fruttato e pieno, con prugne cotte, mele e ananas. A proposito, è davvero tropicale, spunta anche del lime. Siamo a grado pieno, senza dubbio. E presumibilmente siamo anche nelle Highlands del nord. Lo si può intuire da una patina di cera e da un profilo oleoso davvero delizioso. Un retrogusto di legno aromatico denota l’età non infantile, sembra addirittura più maturo rispetto al naso. I sapori sono molto concentrati, ha qualcosa del Clynelish: toh, c’è una sensazione di stoppino di candela…

F: austero, lungo, olio essenziale di agrumi, probabilmente un refill bourbon cask.

Eviteremo l’umiliazione dell’auto-incensamento (anche perché evidentemente ci è andata di culo…), però ci avevamo preso. Che spettacolo questi Clynelish dove la botte è uno sparring partner discreto, che permette lo sviluppo sano dello spirito come un giovane adolescente che diventa uomo. C’è tutta la rettitudine sensoriale della distilleria in questo imbottigliamento: sapori intensi, un solido lato fruttato, un’eccellente mineralità cerosa. Con un naso meno timido sarebbe stato un pezzo da novanta. Comunque 88/100.

Sottofondo musicale consigliato: Eduardo De Crescenzo – Alle sei di sera.

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